Il nome della rosa

  • DISTRIBUZIONE

    TMG International e RAI COM

  • PUNTATE

    4 x 100'

  • USCITA

    2019

Cast Artistico

John Turturro
Rupert Everett
Damian Hardung
Fabrizio Bentivoglio
Greta Scarano
Richard Sammel
Stefano Fresi
Roberto Herlitzka
Piotr Adamczyk
Tcheky Karyo
Fausto Maria Sciarappa
Antonia Fotaras
Maurizio Lombardi
Guglielmo Favilla
Benjamin Stender
Corrado Invernizzi
Claudio Bigagli
Max Malatesta
con la partecipazione straordinaria di Alessio Boni
con Sebastian Koch
con James Cosmo
e con Michael Emerson

Cast Tecnico

REGIA Giacomo Battiato
SCENEGGIATURA Giacomo Battiato, Andrea Porporati, John Turturro, Nigel Williams
Tratta dal romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa” edito da Bompiani
FOTOGRAFIA John Conroy, I.S.C.
MONTAGGIO Stephen O’Connel

 

MUSICHE DI Volker Bertelmann
SCENOGRAFIA Francesco Frigeri
COSTUMI Maurizio Millenotti
ACCONCIATURE Mauro Tamagnini
TRUCCO Luigi Rocchetti
SUONO Adriano Di Lorenzo
CASTING Anna Zaneva

 

PRODUTTORE ESECUTIVO John Turturro, Guendalina Ponti, Herbert G. Kloiber, Herbert L.Kloiber, Patrizia Massa
PRODUTTORI DELEGATI Marco Camilli, Davide Nardini, Luigi Pinto, Margherita Murolo
PRODUTTORE RAI Marta Aceto, Michele Zatta
PRODOTTO DA Matteo Levi, Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
UNA PRODUZIONE 11 Marzo Film, Palomar
con Tele Munchen Group
in collaborazione con Rai Fiction

Il nome della rosa

Nord-Italia, anno 1327. Il frate Guglielmo da Baskerville raggiunge un’isolata abbazia benedettina sulle Alpi. Lo attende una Disputa importante: dovrà rappresentare l’Ordine francescano, sostenuto da Ludovico di Baviera, futuro Imperatore del Sacro Romano Impero e minacciato dal potere temporale del Papa francese Giovanni XXII. Adso, un giovane novizio benedettino, segue Guglielmo. Rinnegato il destino impostogli dal padre, barone al seguito dell’Imperatore, Adso lo ha scelto come guida per il suo cammino spirituale. L’abbazia, al loro arrivo, si presenta subito come un luogo inquietante, con una biblioteca che custodisce manoscritti di inestimabile valore e dove tuttavia aleggia più di un mistero. L’assassinio del monaco Adelmo dà il via a una serie intricata di eventi delittuosi che coinvolgono, uno alla volta, i monaci dell’abbazia.

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Guglielmo, su mandato dell’Abate Abbone, dovrà indagare sull’identità e sul movente del misterioso assassino seriale per arrivare alla risoluzione del caso, prima che la disputa teologica tra la delegazione francescana e quella papale, capeggiata dal feroce inquisitore domenicano Bernardo Gui, abbia inizio. Nel corso dell’indagine, Guglielmo scoprirà che due seguaci della setta dell’eretico Fra’ Dolcino, Remigio e Salvatore, sopravvissuti all’eccidio della loro gente, vivono da infiltrati nell’abbazia. Scampata a questo eccidio è anche la giovane Anna, figlia di Fra’ Dolcino e della sua compagna Margherita. Anna è animata da un forte sentimento di vendetta verso il terribile Gui, che l’ha privata degli affetti più cari, il figlio e il marito, mettendo a ferro e fuoco il villaggio eretico di Pietranera. Adso partecipa attivamente all’indagine del maestro Guglielmo, ma l’incontro con una bellissima ragazza dai capelli rossi, una profuga occitana rimasta orfana a causa della guerra, fa vacillare la sua vocazione. Guglielmo intuisce che l’abbazia cela, nel labirinto della sua famosissima biblioteca, la chiave dei misteri. Ma quando sembra essere sul punto di risolvere l’enigma, gli eventi precipitano. Al suo arrivo, lo spietato Bernardo Gui svela da subito la sua missione: distruggere l’Ordine francescano, con qualunque mezzo. Il domenicano prende potere sull’abbazia, arresta e tortura, e cerca di trovare prove sul coinvolgimento dei francescani nella catena dei delitti. Guglielmo affronta il brutale inquisitore Gui in ripetuti scontri dialettici, nei quali si fronteggiano due opposte visioni del mondo. Nello stesso tempo, Guglielmo porta avanti la sua straordinaria indagine, con l’intelligenza e l’ironia che lo contraddistinguono, fino alla scoperta della verità.
Un’indagine che ha tenuto con il fiato sospeso intere generazioni di lettori nel mondo.

Prima puntata

Italia 1327. Il Papa e l’Imperatore sono in guerra. È in gioco la separazione tra Religione e Politica. Adso, un giovane soldato figlio di un barone tedesco al seguito dell’Imperatore, desidera prendere i voti nonostante suo padre lo voglia soldato. Dopo aver incontrato Guglielmo da Baskerville, un frate francescano colto e intelligente, il ragazzo decide di seguirlo. Guglielmo è diretto a una abbazia benedettina sulle Alpi, famosa per la sua straordinaria biblioteca. Lì si terrà una Disputa sul ruolo della Chiesa, per decidere se debba mantenere potere e ricchezza o farsi povera a imitazione di Cristo e dedicarsi unicamente alla vita spirituale. Quando Guglielmo e Adso arrivano all’abbazia, la trovano in subbuglio per l’assassinio del monaco miniaturista Adelmo. L’Abate chiede a Guglielmo di scoprire il colpevole prima dell’arrivo della delegazione papale guidata dal feroce inquisitore Bernardo Gui. Mentre Guglielmo inizia a indagare e interrogare i monaci, Adso è attratto dalla bellezza di una ragazza occitana dai capelli rossi in fuga dalla guerra nel suo paese, che vive nella foresta attorno all’abbazia. All’alba del secondo giorno, un altro monaco, Venanzio, viene trovato morto in un barile di sangue di maiale. Le tracce dell’assassino portano dritte alla biblioteca nella grande torre, un labirinto vietato a tutti tranne che al bibliotecario Malachia e al suo assistente Berengario. Guglielmo capisce che il monaco Venanzio è stato avvelenato e gli indizi sembrano indicare Berengario come il possibile assassino. Intanto il brutale inquisitore domenicano Bernardo Gui, diretto all’abbazia con la sua scorta armata, compie un sanguinoso massacro a Pietranera, villaggio considerato rifugio di eretici dolciniani, sterminando la famiglia di Anna. Anna è la figlia di Dolcino e Margherita, condannati al rogo molti anni prima dallo stesso Bernardo Gui. Dolcino predicava e si batteva con le armi per una Chiesa povera e giusta. Il cellario Remigio e il deforme Salvatore che fabbrica la carta erano stati suoi seguaci e ora si nascondono tra le mura dell’abbazia. Dopo avere trovato nello scriptorium un codice scritto da Venanzio la notte in cui è stato ucciso, Guglielmo decide di sfidare il divieto imposto dall’Abate e di entrare nella biblioteca. Insieme ad Adso, vagano e si perdono incantati nel labirinto fino a quando il giovane cade in preda a visioni spaventose.

Seconda puntata

Adso è stato vittima di una droga: uno degli stratagemmi per fermare i visitatori indesiderati della biblioteca. Mentre Guglielmo prosegue le indagini, Adso non riesce a resistere al fascino della ragazza occitana e fugge di nuovo nella foresta per incontrarla. Bernardo Gui è ossessionato dal ricordo di Margherita e della sua morte quando Anna cerca di ucciderlo e rimane gravemente ferita nello scontro. All’abbazia, intanto, Guglielmo riesce a decifrare il codice di Venanzio… il sospetto Berengario scompare nel nulla e Remigio sembra sapere più di quanto voglia far intendere. Grazie all’aiuto dell’anziano monaco Alinardo, Guglielmo intuisce che i versi dell’Apocalisse possono essere interpretati come uno schema usato dall’assassino per i suoi omicidi e trova il cadavere del monaco scomparso. Dunque, Berengario non era il colpevole. L’autopsia stabilisce che la terza vittima è morta annegata, ma Guglielmo scopre delle strane macchie nere sulle dita e sulla lingua di Berengario simili a quelle che aveva già notato sul cadavere di Venanzio. Mentre Salvatore ricorda il momento in cui, molti anni prima, è stato salvato da Remigio e dai dolciniani, la delegazione francescana fa il suo ingresso all’abbazia per unirsi a Guglielmo nella grande Disputa. Durante la notte, Guglielmo e Adso si introducono nuovamente nella spaventosa biblioteca alla ricerca del finis Africae citato nel codice di Venanzio. Guglielmo è convinto che si tratti di una stanza dove si nasconde la chiave dei delitti. Superati ostacoli e trabocchetti, arrivano alla soglia del finis Africae, ma il modo per accedervi è indecifrabile, la sua porta invalicabile. Nella foresta, la ragazza occitana cade in una trappola preparata da Salvatore ma Adso riesce a liberarla. Tra i due ragazzi sboccia l’amore. Intanto, tra le montagne, Anna insegue Bernardo Gui, malgrado le ferite riportate nello scontro. Anna vuole la vendetta. La delegazione papale irrompe nell’abbazia e Bernardo saluta Guglielmo con uno sguardo di sfida. I due si conoscono dai tempi dell’Inquisizione… E l’odio che si legge negli occhi di Bernardo non promette niente di buono…

Terza puntata

Nella foresta, la ragazza occitana trova Anna priva di sensi e cura la sua ferita, rimettendola in forze. All’abbazia, invece, si consuma una cena tesa, in cui tra le due delegazioni emergono ostilità e diffidenza. Bernardo indaga su Remigio. È sicuro di averlo già incontrato in passato. Il cellario confessa a Guglielmo il suo trascorso da dolciniano, ma proclama la sua totale estraneità ai delitti. Il giorno dopo l’arrivo di Bernardo, ha inizio la Disputa in cui si discute il tema cruciale: deve o meno la Chiesa rinunciare a ogni ricchezza? I francescani sanno che il Papa vuole condannare la loro dottrina come eretica. Lo scontro è durissimo e le due delegazioni finiscono per azzuffarsi. Anna, complice la fitta nebbia, travestita da ragazzo si introduce nell’abbazia insieme ai contadini che portano i viveri. Cerca Remigio. Lo trova. Gli chiede di darle le lettere che suo padre Dolcino gli aveva affidato prima di essere catturato e ucciso. Il bibliotecario Malachia, però, sotto ricatto, le ha già consegnate all’Inquisitore. Ignari di quanto sta succedendo all’abbazia, Adso e la ragazza hanno fatto l’amore nella foresta. L’erborista Severino avvisa Guglielmo di avere trovato uno strano libro nel suo laboratorio e poco dopo viene ucciso. Remigio, credendo che si riferisse alle sue lettere, cerca di riprenderle e si fa sorprendere sul luogo del delitto. Accusato dell’omicidio, viene arrestato dall’Inquisitore e torturato. Guglielmo cerca il libro, ma una distrazione gli impedisce di riconoscerlo e, quando si rende conto dell’errore, il manoscritto è scomparso di nuovo. Salvatore intanto cattura la ragazza occitana e la rinchiude nel mulino dove fabbrica la carta. Nella foresta, Adso insegue il richiamo d’aiuto della ragazza. Riesce a trovarla e lotta con Salvatore per salvarla, ma ha la peggio. Le guardie di Bernardo irrompono nel mulino, arrestando Salvatore e la ragazza con l’accusa di stregoneria.

Quarta puntata

Arrestando Remigio e processandolo per eresia, Bernardo è riuscito non soltanto a far fallire la disputa ma a coinvolgere i francescani nella stessa accusa di eresia, condannando la loro visione di una Chiesa povera come fomentatrice di violenza. Malachia, intanto, è riuscito a mettere le mani sul libro e a riportarlo al sicuro nella biblioteca.
Bernardo sottopone Remigio a un durissimo processo accusandolo non solo dei delitti commessi da dolciniano, ma anche di quelli avvenuti nell’abbazia. Distrutto dalle torture e sollecitato dalle promesse dell’Inquisitore, Salvatore testimonia contro l’amico che alla fine, stremato ma anche spinto da un furioso sentimento di rivolta, ammette entrambe le accuse e viene condannato al rogo assieme alla ragazza. Adso non si dà pace per il destino della giovane e chiede a Guglielmo di aiutarla. Anche Anna tenta di liberare i due prigionieri, ma si ferma quando il cellario, in lacrime, le confessa di essere stato lui a tradire i suoi genitori. Durante la messa, improvvisamente, Malachia cade a terra e muore. Gui sembra essersi lasciato convincere da Guglielmo a liberare la ragazza, ma è un inganno: ha deciso che la ucciderà prima dell’alba. Anche se sanno di rischiare la vita, i francescani partono per andare ad Avignone a parlare con il Papa. Guglielmo, benché sia stato invitato a lasciare l’abbazia il giorno successivo, è deciso ad andare fino in fondo nella sua indagine.