Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini

  • DISTRIBUZIONE

    BIM Distribuzione, Luce Cinecittà

  • DURATA

    93 min

  • USCITA

    2013

Premi

MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2013
Premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker – Ettore Scola

 

NASTRO D’ARGENTO 2014
Nastro d’argento speciale – Ettore Scola, Luciano Ricceri, Luciano Tovoli, Andrea Guerra

 

FESTIVAL “LA PRIMAVERA DEL CINEMA ITALIANO” 2013
Premio “Federico II” – Ettore Scola

Cast Artistico

Tommaso Lazotti
Vittorio Viviani
Sergio Pierattini
Antonella Attili
Sergio Rubini
Vittorio Marsiglia
Giacomo Lazotti
Emiliano De Martino
Maurizio De Santis

Cast Tecnico

REGIA Ettore Scola
SOGGETTO e SCENEGGIATURA
Ettore Scola, Paola Scola, Silvia Scola
da un’idea produttiva di Roberto Cicutto
FOTOGRAFIA Luciano Tovoli
MONTAGGIO Raimondo Crociani

 

MUSICHE DI Andrea Guerra
SCENOGRAFIA Luciano Ricceri
COSTUMI Massimo Cantini Parrini
ACCONCIATURE Claudia Bianchi
TRUCCO Francesco Freda
SUONO Davide Magara
CASTING Gianluca Greco

 

PRODOTTO DA Mario Mauri, Carlo Degli Esposti, Roberto Cicutto
UNA PRODUZIONE PayperMoon Srl, Palomar, Istituto Luce-Cinecittà
CON Rai Cinema, Cinecittà Studios
IN COLLABORAZIONE CON
Cubovision di Telecom Italia
CON IL CONTRIBUTO DI
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale Cinema

Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini

Il film è un ricordo/ritratto di Federico Fellini, raccontato da Ettore Scola in occasione del ventennale della morte del regista.
Oltre alla ricchezza del cinema di un ineguagliabile Maestro – patrimonio comune al pubblico di tutto il mondo – un ammiratore devoto rievoca il privilegio di averlo conosciuto e le emozioni che suscitava in chi lo ascoltava, con la sua ironia e le sue riflessioni su “la vita che è una festa”.
Il loro incontro nei primi anni Cinquanta; le loro frequentazioni comuni – il “Marc Aurelio”, Ruggero Maccari, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni –; le loro visite “di piacere” sui set dei rispettivi film; i teatri di posa di Cinecittà, il Teatro 5 e altre analogie tra i due registi, che hanno cementato e fatto durare nel tempo la loro amicizia.

Foto © Cristina Di Paolo Antonio